giovedì 24 ottobre 2013

CGIL-CISL-UIL: 4 ORE DI SCIOPERO

di Sergio Bellavita (Rete 28 Aprile-Opposizione Cgil)

I vertici di Cgil Cisl Uil hanno deciso i termini della mobilitazione sulla legge di stabilità del Governo Letta.
Sciopero di 4 ore a disposizione di iniziative territoriali più una serie di incontri con i gruppi parlamentari. Tutto bene quindi? Finalmente si è rotto il tappo della complicità con le politiche di massacro sociale dei governi dell’austerità? No, purtroppo.
Non è solo per l’estremo ritardo con cui si costruisce la mobilitazione o l’inadeguatezza delle 4 ore rispetto alla pesantezza della manovra economica. Le richieste di Cgil Cisl Uil di modifica alla legge di stabilità non mettono in discussione le compatibilità determinate dal rispetto del fiscal compact e dal rientro del debito imposto dall’Unione Europea. Senza la rottura di quelle compatibilità e di quei limiti nessuna politica di segno diverso può essere messa in campo. E questo è noto a tutte le organizzazioni sindacali. La stessa richiesta di riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, in assenza di una contemporanea massiccia ripresa dell’intervento pubblico in economia e nel sociale, si risolverebbe con la progressiva liquidazione dello stato sociale. Forse non è un caso che Cgil Cisl Uil, attraverso la bilateralità, tentino di costruire il cosidetto welfare contrattuale a livello aziendale: sanità, malattia, previdenza, ammortizzatori sociali ecc ecc.

FRANCIA, ALTA TENSIONE NEL FRONT DE GAUCHE

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Con il 57 % e 670 voti (contro 500 che si sono pronunciati per una lista del Front de gauche autonoma), i militanti del PCF di Parigi hanno infine deciso a favore di un’alleanza con  il PS di Hollande per le prossime elezioni municipali (primavera 2014, ndt). Già prima con il PS erano stati contrattati per il PCF 13 eletti  (contro gli 8 attuali) e 32 consiglieri nei 20 arrondissement di cui è composta la capitale francese.
di Yvan Lemaitre da http://www.npa2009.org/
FdG DR.previewAnne Hidalgo (vice del sindaco di Parigi, Bertrand Delanoë, numero uno del PS della città e futura candidata socialista a sindaco, ndt) si è dichiaata soddisfatta per questo voto che «prolunga e amplifica la dinamica di azione unitaria dell’Union de la gauche», richiamandosi ai 13 anni di gestione comune PS-PCF. Dal punto di vista del PCF non c’è troppo da stare allegri. Il 57 % è molto al disotto della percentuale del 67% con cui sullo stesso argomento si era pronunciata la direzione federale. Le pressioni e gli ordini della direzione nazionale del partito non sono bastati a convincere e di fatto questa debole maggioranza costituisce una sconfessione della direzione, l’espressione del malcontento contro il governo. La contraddizione tra il discorso del PCF e e la sua politica concreta volta a salvare i propri rappresentanti istituzionali lo mette in una posizione difficile in cui rischia di farsi sottrarre voti sia dal PS che dal PG (Parti de Gauche, di Mélenchon, ndt).

MODELLO TEDESCO SOLO PER RICCHI


di Marco Bascetta da http://www.ilmanifesto.it/
Armut
Cosa dovremo aspettarci dai negoziati per la formazione di un governo di grande coalizione in Germania, il cui avvio è stato sancito a grande maggioranza dal congresso lampo della Spd domenica scorsa a Berlino? I “dieci punti irrinunciabili” che la pallida socialdemocrazia mette sul tappeto non sono proprio di quelli che sconvolgono il mondo. Si va dalla generica volontà di combattere la povertà tra gli anziani, di migliorare il sistema dell’istruzione e l’assistenza ai disabili, alla parità salariale tra uomini e donne, al riconoscimento della doppia nazionalità per i figli di migranti nati in Germania.
Due le bandierine rosse piantate sul terreno della trattativa: il salario minimo orario di 8,50 euro e l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.

giovedì 17 ottobre 2013

18 e 19 ottobre. Primi appuntamenti di lotta al governo della Troika


È meglio tagliare la sanità o la scuola o i servizi o i salari, oppure aumentare le tasse? È preferibile colpire ancora le pensioni o privatizzare ancora il patrimonio ed i beni comuni? E una volta pagate la banche e la finanza, il poco che resta di questi soldi lo si dà alle imprese affinché assumano o ai lavoratori affinché comprino?
Queste le varie alternative tra differenti meno peggio che oggi ci offre il confronto economico interno alla gabbia dell’austerità europea. Il governo Letta Alfano, da buon democristiano, ha scelto una modica quantità di tutti i possibili provvedimenti in campo, scontentando un pò tutti, ma con l’evidente obiettivo di non far arrabbiare davvero nessuno.
Bisogna che questo il governo fallisca l’obiettivo e le manifestazioni del 18 e del 19 hanno questo scopo.
È dal 27 ottobre dell’anno scorso, dal No Monti day che in Italia non ci sono manifestazioni generali contro le politiche di austerità.

TUTTE/I INSIEME IL 18 E 19 OTTOBRE: CONTRO L’AUSTERITÀ E IL FISCAL COMPACT


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di Franco Turigliatto
18ottobre
Gli scioperi e le mobilitazioni di questi giorni sono occasioni importanti per costruire nel paese un movimento per fermare e battere il governo Letta e la Confindustria e il loro attacco alle condizioni di vita e di lavoro della stragrande maggioranza della popolazione.

La classe lavoratrice affronta un progetto lucido e criminale del padronato italiano ed europeo, del sistema finanziario e delle forze politiche ed economiche che gestiscono le istituzioni europee: la distruzione dei diritti del lavoro e dello stato sociale, la riduzione dei salari e il mantenimento di un vastissimo esercito industriale di riserva, al fine di dividere, ricattare e sfruttare fino in fondo l’insieme delle lavoratrici e lavoratori, disoccupati e migranti.
Tutto ciò in funzione di una definitiva sconfitta storica del movimento dei lavoratori in tutti i paesi di Europa per foraggiare profitti e rendite finanziarie.

LEGGE DI STABILITÀ, ANCORA AUSTERITÀ, TAGLI E PRIVATIZZAZIONI



di Andrea Martini
finanziaria
Da settimane il governo stava frastornando l’opinione pubblica per creare un clima di attesa verso la legge finanziaria. Alla creazione di questo clima si erano attivati tutti i grandi mezzi di informazione. E gli stessi sindacati confederali, un po per ingenuità beota, un po’ per complicità consapevole, si era messi in attesa, alimentando la fiducia verso una misura che perlomeno in parte potesse rilanciare l’economia del paese.

Si diceva, sarà la prima legge di bilancio che dopo tanti anni coniugherà l’austerità con la crescita…
Poi nella notte tra martedì e mercoledì la legge è stata messa a punto, rispettando l’obiettivo della sua pubblicazione entro quella data, imposta anche all’Italia dalle regole comunitarie che prescrivono una sorta di commissariamento dei paesi ritenuti “a rischio” dalla UE.