giovedì 29 agosto 2013

NO ALL’IPOCRISIA DELL’INTERVENTO IMPERIALISTA “UMANITARIO” IN SIRIA! ABBASSO IL TIRANNO ASSAD!

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obama-cameron-et-hollande
Mentre ONU come al solito guarda altrove, le maggiori potenze imperialiste discutono senza reticenze come intervenire nella crisi siriana che hanno contribuito ad aggravare finanziando ciascuna i “propri” ribelli. L’intervento naturalmente non ha certo la funzione di sostenere i diritti democratici del popolo siriano, ma di garantire gli specifici interessi economici e geopolitici dei paesi capitalistici occidentali. Con la consueta ipocrisia hanno ignorato tre anni di stragi che hanno provocato più di 100.000 morti e milioni di profughi, e per poi fissare unilateralmente una “linea rossa” per giustificare l’intervento diretto, presentato come “umanitario”. Da anni infatti il regime dittatoriale di Assad ha condotto una vera e propria guerra contro il suo popolo per mantenersi al potere ricorrendo alle più feroci repressioni e a veri e propri stermini di massa per impedire che il movimento di massa lo rovesciasse.

Se non otterranno una qualche ambigua dichiarazione delle Nazioni Unite, le potenze occidentali utilizzaranno come in Kosovo la copertura (giuridicamente infondata) di una coalizione di parte come la NATO.

CONCORSO: DISEGNA IL SIMBOLO DI SINISTRA ANTICAPITALISTA


banner_youtubeSinistra Anticapitalista si appresta a scegliere il proprio simbolo (quello che vedete con le tre bandiere, rossa verde e viola e la falce e martello è un simbolo provvisorio). Lo faremo all’assemblea fondativa che si terrà a Chianciano il 20-22 settembre. Se hai capacità grafiche e inventiva e vuoi aiutarci in questa scelta, ti proponiamo di partecipare a questo concorso. Mandaci il tuo elaborato e lo pubblicheremo sul sito mettendolo in votazione tra i migliori pervenuti entro la metà del mese di settembre. La decisione finale sull’adozione del nuovo simbolo verrà presa in occasione della assemblea seminario di Chianciano. E’ un concorso in cui non si vince niente, se non la soddisfazione di aver disegnato il simbolo della tua organizzazione e di vedere il tuo lavoro pubblicato sul nostro sito.

Regolamento del concorso

  1. Leggi la pagina Chi siamo per farti un’idea di ciò che il simbolo dovrebbe esprimere.
  2. Disegna un simbolo per Sinistra Anticapitalista in formato XCF (Gimp) o PSD (Photoshop) compresso. Il simbolo dovrebbe avere dimensioni di almeno 1200×1200 pixel con risoluzione 600dpi in spazio colore RGB.
  3. Mandalo a sinistra@anticapitalista.org entro il 10 settembre, inserendo la seguente dizione nella mail: “il file allegato è rilasciato a Sinistra Anticapitalista con licenza Creative Commons “Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo (CC BY-NC-SA 3.0), i cui dettagli si trovano all’indirizzo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it. Nel caso in cui il simbolo risultasse vincitore in occasione della votazione dell’assemblea fondativa di Sinistra Anticapitalista in data 22 settembre 2013 a Chianciano, l’autore dichiara fin da subito di cedere a titolo gratuito la proprietà del proprio lavoro all’associazione Sinistra Anticapitalista.”
  4. Dal 15 settembre apriremo un sondaggio sul sito per consultare i lettori  sulle loro preferenze tra i simboli migliori pervenuti (scelti dalla redazione del sito).
  5. All’assemblea seminario di Chianciano metteremo in votazione il simbolo. Se vuoi partecipare alla decisione finale aderisci a Sinistra Anticapitalista e prenotati per l’assemblea di settembre!
Per ogni altra informazione puoi contattarci mandando una email asinistra@anticapitalista.org

mercoledì 21 agosto 2013

SYRIZA (GRECIA), UN CONGRESSO SFASATO

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di Charles-André Udry (da alencontre.org)
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Il Congresso di SYRIZA (Synaspismós Rhizospastikís Aristerás, Coalizione della Sinistra Radicale) – coalizione di 14 organizzazioni, diverse in termini di orientamenti politici e di importanza numerica – è stato organizzato in un periodo politico teso. Si è tenuto da giovedì 10 alla sera di domenica 14 luglio.

Un contesto che la direzione di SYRIZA voleva mettere tra parentesi

La brutale e improvvisa chiusura della radiotelevisione pubblica (ERT), l’11 giugno 2013, da parte del governo Samaras ha provocato l’occupazione della sede da parte dei/delle dipendenti. Venivano annunciati 2.650 licenziamenti per soddisfare le richieste della Troika (UE, BCE e FMI) relative alla compressione del numero totale di funzionari sull’insieme dello Stato. Ė quanto il Ministro dello Sviluppo (sic!), Costis Chatizakis, ha riconosciuto in un’intervista al quotidiano tedesco Die Welt , nella quale si è spinto fino ad accusare il Ministro delle Riforme (sic!), Antonis Manitakis, per il ritardo nel licenziamento dei funzionari. E’ vero che quest’ultimo faceva parte di Sinistra Democratica (DIMAR) di Fotis Kuvelis, l’alleato di second’ordine del governo. La campagna di propaganda menzognera del governo, secondo la quale l’ERT sarebbe un «centro di corruzione» fallisce rapidamente. Il significato reale della decisione del governo è stato compreso da moltissime/i dipendenti sia private/i che pubbliche/i.

CHE SUCCEDE IN EGITTO?


di Jacques Chastaing (da http://npa2009.org/)
Mercoledì 14 agosto il potere ha sgomberato con la forza e con un’estrema violenza le due piazze del Cairo che i Fratelli musulmani occupavano da più di sei settimane. Ci sarebbero stati, nel momento in cui scriviamo questo articolo (venerdì 16), 638 morti e 4000 feriti, secondo il ministero della Salute (molti di più secondo i Fratelli musulmani). La maggioranza delle vittime sono sostenitori di Morsi, sia nelle due piazze della capitale sia in numerose altre città dell’Egitto, dove le manifestazioni dei Fratelli musulmani e dei loro alleati islamisti che denunciavano il potere sono state brutalmente represse dalle forze di polizia.
Per tutta risposta i Fratelli musulmani hanno attaccato numerosi commissariati e sedi dei governatorati, sedi dei partiti laici, ma soprattutto hanno bruciato o saccheggiato molte chiese ed edifici cristiani copti (70 stando al numero fornito dalle autorità copte, tra cui sembra anche scuole e orfanotrofi), oltre che automobili, case, negozi di proprietà di cittadini copti. Tra le vittime dunque ci sarebbero anche una cinquantina di poliziotti e un certo numero di copti, oltre che qualche giornalista.

venerdì 16 agosto 2013

EGITTO: A CHE SERVE UN ESERCITO

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di Antonio Moscato (da Movimento Operaio)
Anche diversi giornali borghesi non possono tacere del tutto sull’ipocrisia degli Stati Uniti che oggi devono condannare gli “eccessi” dell’esercito, sia pure senza usare mai la parola golpe che renderebbe difficile proseguire con i finanziamenti dei militari egiziani. Ma tutti i commentatori cercano la causa di questa contraddizione neglierrori soggettivi di Obama o del Dipartimento di Stato. In realtà non è facile rinunciare all’alleanza con un grande Stato come l’Egitto, e soprattutto ai rapporti con il suo esercito addestrato proprio per tutelare “l’ordine pubblico” interno e nell’area.
A che altro può servire d’altra parte quest’esercito, armatissimo ma rivelatosi sempre inefficiente di fronte ai nemici esterni, quando li aveva? Penso soprattutto al 1948-1949, al 1956, al 1967, al 1973… poi diventa solo un gendarme per conto terzi: USA e Israele. Ma anche dopo l’inizio della rivoluzione non ha mancato di contribuire al feroce assedio della striscia di Gaza, salvo ritagliarsi qualche entrata supplementare taglieggiando il contrabbando nella zona.

COMMUNIA, IL MAGISTRATO SI VENDICA A FERRAGOSTO



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di Checchino Antonini da Popoff

Chi li ha visti in azione di prima mattina dice che «hanno fatto i coatti, e solo dopo si sono un po’ calmati». E’ successo che nel deserto del ferragosto romano, un magistrato forte coi deboli e debole coi forti, è «finalmente» riuscito a sgomberare Communia dalle ex Fonderie Bastianelli nel quartiere S.Lorenzo. Erano le nove del mattino del 16 agosto. Sei gli identificati nei vicini locali del commissariato di quartiere. E’ bastato un pretesto, l’inagibilità, e il solito spropositato schieramento di polizia e carabinieri in assetto da guerra.
Ma l’inagibilità è minima, ben circoscritta dagli occupanti e stabilita dalle perizie. In realtà era dal 24 aprile, da quando era iniziata l’occupazione dello stabile per sottrarlo al solito progetto speculativo, che il progetto era nel mirino del solerte magistrato. Chi comanda in città è stato piuttosto irritato dallo Tsunami tour per il diritto all’abitare che lo scorso aprile mise a segno nove occupazioni in simultanea e tra loro questo progetto che si presentò al quartiere ormai quasi del tutto gentrificato con le parole del predicatore eretico Thomas Muntzer di 500 anni prima: “Omnia sunt Communia”, tutte le cose sono comuni.

GRANDE PRESENZA INTERNAZIONALE ALL’ASSEMBLEA FONDATIVA DI SINISTRA ANTICAPITALISTA

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Vai alla locandina
Vai alla locandina
L’assemblea di Sinistra Anticapitalista del 20-22 settembre a Chianciano Terme costituisce l’atto fondativo ed eccezionale di una nuova organizzazione: con il superamento della vecchia Sinistra Critica proponiamo infatti di passare a una nuova fase di attività politica per radicarsi meglio e più profondamente nella classe lavoratrice, per agire con maggiore consapevolezza nei movimenti sociali e per operare l’approfondimento di un programma rivoluzionario nella lotta contro il sistema capitalista. Per queste ragioni invitiamo tutte e tutti quelli che sono interessate/i a lavorare per questi obbiettivi a partecipare attivamente a questo momento fondativo.
Essenziale nel nostro orientamento è la dimensione internazionale della lotta di classe, a partire dall’Europa, ma non solo; per questo la nostra assemblea discuterà dello scontro sociale e politico nel nostro paese, ma dentro un ottica e riferimenti che si collegano con le organizzazioni politiche che come noi perseguono una strategia anticapitalista di lotta per il socialismo.
La presenza delle delegazioni straniere non sarà un fiore all’occhiello, un momento diplomatico come avviene nei congressi di altre forze politiche, ma sarà un asse costitutivo della nostra assemblea: discuteremo in totale sinergia con esse delle esperienze di lotta, delle scelte politiche e strategiche, del lavoro comune da intraprendere; e ne discuteremo con le/i rappresentanti di partiti politici che costituiscono una realtà organizzativa rilevante nel loro paese.
Questo è l’elenco, ancorché non definitivo, dei nostri interlocutori che, di per se stesso, costituisce già uno straordinario successo della nostra assemblea.

lunedì 12 agosto 2013

Appello internazionale di docenti e intellettuali contro la criminalizzazione del movimento No Tav

DA :NOTAV.INFO

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Ringraziamo con calore tutte le firmatarie e tutti i firmatari, e in particolare Silvia Federici (della Hofstra University, New York) per aver promosso questo appello.

Pubblichiamo la traduzione italiana dell’appello e di seguito la versione originale.
Movimento NO TAV di nuovo sotto attacco
Da vent’anni nelle montagne del nord-ovest Italia, non lontano da Torino, un potente movimento è cresciuto, resistendo al piano del governo italiano di costruire una linea ferroviaria ad alta velocità che, oltre ad essere molto costosa ed economicamente inutile, distruggerebbe certamente l’ambiente montano. Più e più volte il movimento NO TAV, ormai ben conosciuto in tutta Europa, è stato oggetto di attacchi da parte delle forze dell’ordine e dell’esercito, oltre ad essere oggetto di una campagna denigratoria da parte dei politici di praticamente ogni colore. Tuttavia, così forte è stata la determinazione del popolo della Val di Susa e dei suoi numerosi sostenitori nel resistere a questo attacco alla loro terra e alle loro vite, che finora nessuna vera costruzione ha avuto luogo e tutto ciò che le aziende responsabili del progetto hanno raggiunto è stato quello di recintare migliaia di ettari di terra, appartenenti alla popolazione locale, con filo spinato e poliziotti.

venerdì 9 agosto 2013

BERLUSCONI LIBERO, LA COSTITUZIONE IMPRIGIONATA

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di Franco Turigliatto
La crisi politica italiana si contorce su se stessa senza che si intravedano a breve soggetti politici o sociali che possano imprimere mutamenti sostanziali e ancor meno determinarne soluzioni radicali alternative, qualsiasi sia il loro indirizzo.
Per questo l’ennesimo balletto a cui si assiste in questi giorni, le incertezze, le manovre e i ricatti degli esponenti del PDL nel tentativo di salvare comunque il capo e se stessi da una crisi che non può essere rovesciata, le mille divisioni del PD e la sua assoluta mancanza di qualsiasi ipotesi alternativa diversa dal tirare anch’esso a campare risulta insopportabile di fronte alla drammaticità sociale ed economica vissuta dalla stragrande maggioranza delle/dei lavoratrici/tori e cittadini. Tutto ciò esprime il carattere maledeorante del capitalismo italiano nella sua incapacità di darsi una direzione politica minimamente credibile; il padronato, dopo il fallimento sul piano politico, dell’operazione Monti, punta soltanto ad avere un governo, qualunque esso sia, che gestisca i suoi affari correnti, cioè l’applicazione delle ricette dell’austerità. E su questo terreno non può essere del tutto dispiaciuto.

lunedì 5 agosto 2013

CHE FARE DEL DEBITO E DELL’EURO? UN MANIFESTO


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La crisi
L’Europa sta sprofondando nella crisi e nell’arretramento sociale, sotto la pressione dell’austerità, della recessione e della strategia di “riforme strutturali”. Tale pressione è rigorosamente coordinata a livello europeo, sotto direzione del governo tedesco, della Banca centrale europea (BCE) e della Commissione europea (CE): C’è vasta convergenza nel sostenere l’assurdità di queste politiche come pure sul fatto che a guidarle ci siano degli “analfabeti”: l’austerità di bilancio non riduce il gravame del debito, genera una spirale recessiva, sempre maggiore disoccupazione e semina disperazione fra le popolazioni europee.
Eppure, esse sono del tutto razionali dal punto di vista della borghesia. Costituiscono uno strumento drastico – una terapia d’urto – per ricostituire i profitti, garantire le rendite finanziarie e realizzare le controriforme neoliberiste. Quel che succede, in sostanza, è la legittimazione ad opera degli Stati dei diritti della finanza di taglieggiare le ricchezze prodotte. Per questo la crisi assume la forma di una crisi dei debiti sovrani.

Non facciamoci fregare ancora

Dal SITO "Per un movimento politico anticapitalista e libertario"

di Giorgio Cremaschi

Negli ultimi due anni PD e PDL hanno governato assieme, prima attraverso Monti poi direttamente. La politica di austerità, la disoccupazione di massa, il massacro sociale li hanno amministrati assieme.
Pochi giorni fa Enrico Letta è andato in Grecia per ribadire la comunanza delle scelte politiche con il governo di quel paese e annunciando per l’autunno una nuova ondata di privatizzazioni. Quasi contemporaneamente una insegnante greca moriva di infarto allorché leggeva il proprio nome nella lista dei 25000 dipendenti pubblici licenziati su ordine di quella Troika, cui obbediscono sia Atene che Roma.
Assieme PD e PDL hanno deciso di procedere alla controriforma della Costituzione, cercando addirittura di cancellare le procedure previste per la sua modifica, una sorta di golpe bianco.
Assieme PD, PDL e il loro nume tutelare Giorgio Napolitano hanno sperato che la Corte di Cassazione cancellasse la condanna, non la prima e non l’ultima, di Silvio Berlusconi. Per poter continuare a stare assieme.

sabato 3 agosto 2013

RITORNO SU ALCUNI DEI RIVOLUZIONARI “DIMENTICATI” DALLA STORIA

·  · in Marxismo. ·

di Eric Toussaint (da Movimento Operaio)
A Cuba, la maggior parte dei lavori storici sulle lotte sociali e politiche che vanno dagli anni Venti alla rivoluzione vittoriosa del 1959, nel migliore dei casi, ignorano il contributo dei militanti trotskisti cubani nel corso di questo periodo, nel caso peggiore, ripropongono le classiche calunnie rivolte dagli stalinisti ai sostenitori della rivoluzione permanente (un atteggiamento che attraversa tutto il libro del comunista cubano Lionel Soto, La Revolución del 1933, Ed. Pueblo y Educación, L’Avana 1985). L’importanza di altri militanti rivoluzionari cubani è altrettanto largamente sottovalutata: è il caso di Antonio Guiteras.[1]

Un’assoluta novità: una tesi di laurea sulle origini del trotskismo a Cuba

L’Avana, 2 luglio 1997: Rafael Soler, docente di Storia all’Università di Santiago de Cuba (900 km ad Est della capitale dell’isola) sostiene la sua tesi sul trotskismo cubano (1932-1935), in seduta pubblica: Rafael Soler si presenta dinnanzi al Tribunale nazionale permanente dei Gradi Scientifici di Scienze storiche (composto da docenti universitari) preposto ad assegnare o meno il titolo di laureato. Il titolo della sua tesi: Il trotskismo nella rivoluzione degli anni 1930.

DONNE NELLA CRISI

·  · in Economia, Femminismo,Lavoro. ·

di Daniela Amato e Alessandra Filabozzi (Centro Donna L.I.S.A. di Roma)
La crisi economica che viviamo in questi anni sta colpendo in maniera drammatica le condizioni di vita di uomini e donne in Italia come in tutta Europa. Disoccupazione, insicurezza, precarietà, spesso disperazione sono ormai da tempo le cifre della vita quotidiana di milioni di persone in Italia.
La disoccupazione in Italia è all’ 11,5% (marzo 2013), l’occupazione complessiva rispetto al 2008, anno di inizio della crisi, vede un calo di 506.000 unità (62.000 in meno nel 2012). In questo quadro di numeri negativi, l’occupazione femminile fa eccezione: nel 2012 per esempio le donne che lavorano sono aumentate di 110mila unità rispetto al 2011. Questo dato può essere ricondotto sostanzialmente a due processi: aumento dell’età pensionabile e regolarizzazione delle badanti. L’aumento netto riguarda infatti le ultracinquantenni che per effetto della riforma delle pensioni sono rimaste nel loro posto di lavoro (+6,8%) e le lavoratrici straniere (+7,9%) e occupate nei servizi alle famiglie. Nessuno dei due processi ha creato però posti di lavoro nuovi poiché la regolarizzazione porta alla luce quello che veniva oscurato in precedenza dal mercato del lavoro in nero; quanto all’allungamento dell’età pensionabile, sta congelando posti di lavoro esistenti.

ASSEMBLEA FONDATIVA SEMINARIALE DI SINISTRA ANTICAPITALISTA 20-22 SETTEMBRE 2013



Dalla classe lavoratrice e dai movimenti sociali un progetto rivoluzionario per il socialismo

Quest’anno il tradizionale seminario di settembre dell’organizzazione si svolgerà in Toscana, a Chianciano Terme (Hotel Villa Ricci).
1. Sarà qualcosa di più di un semplice seminario; si tratta di una vera assemblea fondativa di una nuova organizzazione, del rilancio dell’attività del nostro collettivo politico e della ridefinizione del nostro profilo politico di classe e rivoluzionario. Questa nuova organizzazione prenderà il nome di Sinistra anticapitalista.
Invitiamo a parteciparvi non solo tutte e tutti le/i nostre iscritti/i, ma anche tutte /i coloro che guardano con simpatia alle nostre proposte politiche e che con noi già lavorano sui luoghi di lavoro, di studio, nei movimenti sociali.
2. La vecchia Sinistra Critica, emersa dalla storia e dalla battaglia politica in Rifondazione Comunista, viene dunque superata dallo sviluppo degli avvenimenti, non ultimo la scelta di una parte di Sinistra Critica di utilizzare altre modalità di intervento politico e dalla nostra volontà invece di costruire un’organizzazione rivoluzionaria più radicata nella classe lavoratrice e nello stesso tempo partecipe degli sforzi unitari per costruire la resistenza e la lotta contro il sistema capitalista.
In questa metamorfosi naturalmente il nostro profilo comunista, ecologista e femminista non declina, ma si enfatizza.
3. I lavori saranno preparati da un testo politico, che discuteremo anche in assemblee preparatorie locali nella prima parte di settembre. Nel testo ci sarà una lettura della crisi capitalista, dei movimenti di resistenza, dei livelli di coscienza di classe, del rapporto tra organizzazione e sviluppo dei movimenti; includerà una parte sulla costruzione del progetto politico alternativo, del movimento rivoluzionario per il socialismo, o come viene precisato per l’ecosocialismo.
4. Una parte dei lavori sarà fortemente caratterizzata da una visione internazionalista, con la presenza di militanti rivoluzionari/e di altri paesi e con il reciproco scambio di esperienze. Saranno infatti presenti delegazioni dalla Grecia, dalla Francia e dalla Germania, oltre naturalmente alle compagne e ai compagni svizzere/i con cui già da tempo intratteniamo un comune lavoro.
Le compagne/i di Sinistra Critica, che partecipano alla costruzione diSinistra Anticapitalista

I lavori

Venerdì 20 settembre

ore 15,00 Apertura e presentazione del seminario
ore 15,15 Relazione introduttiva
ore 16,00 -19,30 dibattito
ore 21,30 Incontro “La situazione italiana spiegata alle delegazioni internazionali”

Sabato 21 settembre

ore 9,00 Riunione commissioni di lavoro
ore 10,30 Report commissioni in assemblea plenaria. Relazione sulla situazione europea e ripresa del dibattito
ore 13,30 Interruzione pranzo
ore 15,00 -19,30 Ripresa assemblea plenaria (in questa fase dell’assemblea
sono previsti gli interventi degli ospiti sia internazionali sia italiani)
ore 21,30 Commissioni di lavoro su Francia, Germania e Grecia con le delegazioni dei tre paesi.

Domenica 22 settembre

ore 9,00 Ripresa assemblea plenaria
ore 12,00 Conclusioni politiche
ore 13,00 Votazioni documenti e elezione del coordinamento
ore 13,30 Chiusura dell’Assemblea

I costi di partecipazione

Anche in questa occasione operiamo diversi livelli di costo:
  • 100 euro per due giorni di pensione completa a persona per coloro che hanno una lavoro stabile o assimilato.
  • 70 euro per due giorni di pensione completa a persona per coloro che sono in cassa integrazione, lavoro precario, studenti ecc.
  • Per quanto riguarda i disoccupati si tratterà di fare una valutazione con il circolo locale per garantire un sostegno sufficiente.
I costi sono relativi al soggiorno in camera a due letti. La camera singola ha costi aggiuntivi (15 euro al giorno), ma le camere singole disponibili sono assai poche.

Dove:

Hotel Villa Ricci
Viale G. Di Vittorio, 51 – Chianciano Terme
Tel. +39 0578 63906 Fax +39 0578 63660

 Come arrivarci:

  • per chi arriva in macchina in autostrada provenendo da Roma l’uscita autosdradale è CHIUSI CHIANCIANO;
  • per chi arriva in treno sempre da Roma la stazione in cui scendere è CHIUSI. Davanti alla stazione c’è la navetta che sale a CHIANCIANO.
La federazioni locali organizzeranno viaggi collettivi (utilizzando le macchine) per favorire la massima partecipazione. Per rendere contatti con i compagni e le compagne leggere la pagina dei contatti.