martedì 6 maggio 2014

UNA LISTA ALTERNATIVA DI SINISTRA NELLE ELEZIONI REGIONALI IN PIEMONTE

 ·

Una lista alternativa di sinistra nelle elezioni regionali in Piemonte
logo_web

In Piemonte, come in Abruzzo, il 25 maggio le cittadine e i cittadini sono chiamate/i al voto non solo per le elezioni europee, ma anche per quelle regionali: una scadenza politica doppiamente importante.
Per quanto riguarda il Piemonte si tratta di elezioni anticipate frutto della decisione del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, di annullare le elezioni regionali 4 anni fa e conseguentemente proclamare la decadenza della giunta regionale e del consiglio.

Fin da subito la nostra organizzazione, di fronte al fallimento della destra (che sta subendo un processo di forte divisione con diversi candidati contrapposti) e alla fortissima candidatura di Chiamparino del centro sinistra (uno degli esponenti politici da sempre più esposto nel sostegno alle politiche liberiste dei governi nazionali e della loro trasposizione sul piano locale in termini di privatizzazioni ed esternalizzazione dei servizi, per non parlare del suo ruolo attivo nel difendere la scelta del TAV) aveva difeso l’assoluta necessità di costruire uno schieramento unitario alternativo a sinistra su posizioni anticapitaliste.

Abbiamo quindi proposto alle organizzazioni politiche della sinistra e alle forze sociali interessate di unire le forze e di affrontare la prossima scadenza elettorale con la costruzione di una lista alternativa intorno a tre elementi politici e di metodo:un programma politico netto di rigetto delle politiche di austerità; un accordo convinto ed unitario di reciproco riconoscimento; un percorso democratico dal basso che sapesse coinvolgere vasti settori sociali e molti protagonisti dei movimenti sociali.
Pur tra molte difficoltà questo percorso ha incontrato un’ adesione abbastanza larga che ha portato alla formazione della LISTA “L’ALTRO PIEMONTE A SINISTRA. Nel simbolo compare inoltre anche la dicitura “lavoro, diritti, no tav, beni comuni” che sintetizza l’essenza del programma. Questa lista è il risultato dell’incontro tra aree ed esponenti del mondo del lavoro, dell’associazionismo, comitati di base (no tav, acqua pubblica, no inceneritore, no tangest, NO F35, ecc.) e forze organizzate (Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista, Azione civile, Socialisti di sinistra, sinistra diffusa, ecc).
Come è stato scritto nel testo di presentazione: “Se a livello europeo si deve essere contro le politiche di austerità, di attacco ai diritti sociali e del lavoro, contro le privatizzazioni tanto più questo deve essere a livello piemontese dove Chiamparino si candida ad essere l’alter ego delle stesse politiche liberiste portate avanti da Cota”, ilpresidente leghista decaduto del centro destra.
Il candidato alla Presidenza della lista “L’ALTRO PIEMONTE E SINISTRA” è ungiovane 36enne, MAURO FILINGERI, lavoratore in mobilità, militante sindacale ed animatore dei comitati di lotta dei pendolari.
Nella presentazione alla stampa si è sottolineato che: “All’uomo delle banche e dei poteri forti che ci ha regalato una Torino indebitata, la sinistra antepone, con un rovesciamento di senso e di significato, una candidatura che viene dal basso, dal mondo del lavoro, della precarietà”.
In Piemonte si vota con la legge elettorale nazionale per le regionali in quanto il precedente Consiglio non aveva prodotto una specifica legge elettorale regionale. Si vota quindi con un listino regionale di 10 candidati (il premio di maggioranza) che sono eletti automaticamente se il candidato presidente a cui è collegato vince le elezioni e con delle liste provinciali (40 candidati) ad elezione proporzionale e con possibilità per gli elettori di indicare una preferenza.
Mauro Filingeri alla presentazione dei candidati ha spiegato come questa sia una “lista costruita dal basso con persone e candidati rappresentativi del mondo del lavoro, del precariato giovanile, dell’associazionismo, delle lotte ambientaliste per la tutela della salute nei luoghi di lavoro, del precariato giovanile, delle lotte ambientaliste per la tutela della salute nei luoghi di lavoro”.
Tra i candidati figurano Sergio Bonetto avvocato di parte civile in cause importanti relative agli operai TyssenKrupp o al disastro ambientale Eternit, delegati sindacali di importanti aziende nel settore metalmeccanico, bancario, della scuola, della grande distribuzione, cooperatori, attivisti No tav, No Tangest, No F35, impegnati in associazioni come W la costituzione, Anpi o Libera.
Sinistra anticapitalista è presente nel listino con la compagna Antonella Visintin, lavoratrice del settore editoriale, da sempre militante nelle associazioni ecologiste, protagonista di numerose iniziative nell’ambito dell’ambientalismo cittadino, autore e curatrice di libri in materia soprattutto sul tema dei rifiuti e delle trasformazioni urbane. Nelle liste provinciali sono candidati il compagno Matteo Saudino a Torino e la compagna Chiara Carratù a Cuneo. Saudino è professore di Storia e filosofia al Liceo Newton di Chivasso. Ha 40 anni, è allenatore di pallavolo; è antimilitarista e da sempre è impegnato nelle lotte contro la precarizzazione del lavoro e a difesa della scuola pubblica italiana.
Chiara Carratù è anch’essa un’ insegnante precaria di storia e filosofia che da due anni lavora sul sostegno. A Napoli, da studentessa universitaria ha fatto parte di collettivi universitari che si battevano contro la chiusura delle residenze e delle mense universitarie mentre quando si è trasferita a Cuneo per lavoro è stata una delle animatrici della battaglia referendaria contro la privatizzazione dell’acqua entrando a far parte del Comitato Cuneese Acqua Bene di cui è stata anche portavoce. Oggi vive a Torino ma lavora a Saluzzo.
Di seguito riportiamo l’introduzione al programma che illustra chiaramente gli intenti politici della lista:
Le proposte contenute nel nostro programma per le prossime elezioni regionali del 25 maggio sono alternative sia a quelle e che del centrosinistra. La nostra non è una posizione ideologica basata sul preconcetto; pensiamo che per affrontare le criticità della nostra Regione ci sia bisogno di essere portatori di una visione, di una pratica politica e di una metodologia completamente diverse e alternative a quelle praticate in questi anni dai diversi governi che pur essendo di diverso colore erano sostanzialmente accomunati dalla stessa accettazione delle politiche neoliberiste e delle sue logiche economiche.
La crisi economica sta colpendo duramente e aggredisce con particolare forza il mondo del lavoro. In Piemonte, ad esempio, la situazione occupazionale è drammatica: 222.000 sono le persone in cerca di occupazione, prevalentemente giovani. Nell’ultimo biennio si sono persi 60.000 posti di lavoro, quasi tutti nell’industria. Sono 47.000 gli iscritti nelle liste di mobilità, di cui oltre il 60% senza indennizzo. Entro giugno, scade la Cigs per 16.000 lavoratori, in gran parte legati al settore auto. Attualmente sono 37.000 i lavoratori coperti dalla Cig in deroga, ma mancano i soldi per completare il 2014. Le crisi finanziarie e le delocalizzazioni (si pensi alla FIAT) stanno mietendo, anche in Piemonte, migliaia di posti di lavoro e quello che rimane è fortemente precarizzato.La situazione della filieradell’Automotive, oltre all’andamento negativodelmercatodell’auto, sconta l’assenza di investimenti. Questo condizionasvariatisettoriadessoconnessi, a partire dalla gomma – plastica, dall’elettronica e dal tessilespecializzato.
In una fase di grave crisi, la Fiat annuncia che Torino diventerà il Polo del Lusso anche se un piano di investimenti ancora non c’è. L’unico modello di cui si parla è il Suv Maserati, però i tempi non sono definiti, i volumi di produzione previsti non garantiscono il reimpiego di tutti i lavoratori Fiat in Cig e la componentistica non impegna le aziende piemontesi.
Da Fiat non si hanno risposte né sul piano occupazionale, né sulla capacità di innovare in direzione della sostenibilità ambientale dei suoi prodotti. Il primo prodotto ibrido sarà avviato oltre oceano.
Il dominio della finanza sul lavoro e sulle produzioni reali e lo sfruttamento dissennato delle risorse ci hanno portato a prendere atto che occorre cambiare radicalmente la direzione delle politiche pubbliche, dal livello comunale, regionale fino ad arrivare a quello nazionale e sovranazionale.
A questo proposito si pensi ai TTIP (Treaty on Trade and Investment Partnership) che sono dei negoziati segreti in corso tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti per il Trattato di partenariato sul libero commercio e gli investimenti che mira a demolire lo Spazio Sociale Europeo e ogni tutela sul lavoro, la salute, l’ambiente che sia in contrasto con gli interessi delle multinazionali.
La richiesta di cambiamenti radicali viene da diverse popolazioni e da diverse parti del mondo; è possibile contribuire a questa richiesta di cambiamento anche a livello regionale, provando a porre un freno all’aumento dell’arricchimento e favorire la redistribuzione del reddito. I processi di super arricchimento di pochi individui si verificano sempre più laddove abbondano le risorse energetiche, provocando sprechi e consumo del territorio. A questa logica di sfruttamento bisogna opporre politiche che contrastino nettamente gli sprechi, soprattutto quelli legati al consumo di energia. Trasporti, agricoltura, cura del territorio, formazione, richiedono perciò gestioni che si contrappongano complessivamente alla logica sfrenata del consumismo. A livello regionale è possibile, ad esempio, anche bloccare i TTIP e riaffermare i principi di civiltà, solidarietà e giustizia sociale alla base della nostra Costituzione e del Trattato di Roma per un’Europa dei Popoli e non delle multinazionali. La regione Piemonte, infatti, è presente nel Comitato delle Regioni dell’Unione Europea che deve essere consultato da Commissione, Consiglio e Parlamento prima di prendere qualsiasi decisione in materia di occupazione, ambiente, istruzione o salute pubblica in quanto temi di competenza delle amministrazioni locali e regionali.
Il programma di L’Altro Piemonte a Sinistra si vuole perciò ispirare a progetti e proposte in contrapposizione a quelli europei e nazionali portatori di quelle politiche di austerità che si chiede poi di applicare sui territori attraverso i governi locali.
Per affrontare la situazione in Piemonte è necessario mettere a punto politiche attente e lungimiranti; che puntino alla costruzione di un nuovo modello sociale, atto a bloccare l’attuale deriva verso la povertà e una sempre maggior diseguaglianza,basato sui seguenti assi di lavoro:
  • Avviare una politica di contrasto alle privatizzazioni, di salvaguardia e qualificazione dei servizi pubblici fondamentali (acqua, energia, trasporti, sanità e assistenza, scuola…), attraverso la messa a punto di politiche di sostegno al lavoro e a lavoratori e lavoratrici, a partire dalla stabilizzazione dei molti precari della Pubblica Amministrazione.
  • Favorire un’occupazione basata sulla solidarietà e sulla cooperazione.
  • Sviluppare il legame tra gestione delle risorse ambientali e comunità locali attraverso la partecipazione e la condivisione.
  • no alle grandi opere inutili e dannose come la linea TAV Torino-Lione, il Terzo valico sulla linea Genova-Milano, la Pedemontana, la tangenziale-Est su Torino e quelle distruttrici di vite e di territori come gli F35.
Intendiamo andare oltre la contingenza ‘elettorale’.Nostro scopo è dare inizio ad un percorso che si proponga di aggregare movimenti, associazioni, partiti ecc. in un soggetto politico di più ampio respiro, in cui la partecipazione, le proposte, il controllo delle stesse siano condivisi e partecipati e prevedano il diretto contributo della popolazione, anche in una futura prospettiva nazionale perciò abbiamo deciso di ispirarci ad alcuni punti ampiamente condivisi in altre esperienze adattandoli alle nostre peculiari esigenze e di qui ripartire.
Le nostre proposte programmatiche si concentrano su alcuni temi principali: Lavoro, Sanità, Ambiente Energia e Trasporti, Scuola Università Ricerca Cultura, Politiche Abitative, Diritti e Laicità delle Istituzioni, Politiche per le Donne, Moralità della Politica”.
Il testo completo del programma è reperibile sul sito di Sinistra Anticapitalista Torino (www.torinoanticapilista.org) a questo link.

Nessun commento:

Posta un commento