martedì 25 marzo 2014

FRANCIA: UNA PRIMA RISPOSTA ALL’AUSTERITÀ DI HOLLANDE

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a_paris_le_18_mars_drIl 18 marzo in Francia c’è stata una prima significativa mobilitazione contro le durissime e inedite (per questo paese) misure di austerità stabilite attraverso un accordo intercorso tra il governo socialista di Hollande, la Confindustria francese (Medef) e alcune organizzazioni sindacali “complici” (CFDT-CFE-CGC-CFTC).
Contro questo patto chiamato “Patto di responsabilità”(Clicca per leggere l’art. sul patto), pur con accenti diversi si sono mosse unitariamente altre organizzazioni sindacali, la CGT, Force Ouvrière, Solidaires e FSU, dando vita a una prima importante giornata di lotta.
Nel frattempo su iniziativa del Front de Gauche e del Nuovo Partito anticapitalista si sta lavorando per una nuova iniziativa di mobilitazione ampia e unitaria il 12 aprile e il 13 aprile contro il governo e la Confindustria e per contrastare le forze di destra sempre più aggressive, che cercano di presentarsi come la sola opposizione alle politiche governative.

Risoluzione sulle elezioni europee e sulla campagna politica contro l’Europa del Fiscal Compact

SINISTRA ANTICAPITALISTA E LE ELEZIONI EUROPEE

Coordinamento nazionale di Sinistra Anticapitalista, 22-23 marzo 
ELEFANTE
1. La scadenza delle elezioni europee costituisce un momento politico di grande rilevanza per tutti i paesi del continente e per l’Italia. Dopo anni di crisi e di violente politiche austerità, il voto, pur nella sua forma particolare e distorta rispetto alla complessità della realtà sociale, mostrerà le grandi tendenze in atto, gli effetti politici prodotti dalla crisi sociale e le ripercussioni sui livelli di coscienza delle classi lavoratrici e popolari. La possibile non partecipazione al voto di larghi settori di massa rappresenterà in ogni caso un segnale, una forma specifica di espressione politica.

2. I risultati del voto influenzeranno le dinamiche e gli orientamenti tattici delle forze politiche dominanti, fermo restando il quadro strategico dato, cioè l’offensiva della borghesia contro le classi lavoratrici e le politiche dell’austerità che la realizzano.

domenica 2 marzo 2014

NUOVO GOVERNO E VECCHIE POLITICHE






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Giuramento del Governo Renzi al Quirinale
di Franco Turigliatto
Il nuovo governo debutta in parlamento e Renzi si esibisce in una performance in cui combina una ipocrisia senza confine (l’omaggio alla scuola e ai suoi insegnanti), una demagogia dispiegata a piene mani (sul coraggio, sulle opportunità dei giovani), una affabulazione reiterata ed insopportabile (i luoghi comuni proposti per coprire il vuoto o nascondere la natura delle sue proposte reali), un…
un finto basismo (l’uomo comune che vuole recuperare la fiducia del popolo alla politica), bassi artifizi retorici (per deridere l’unica reale opposizione presente, cioè le/i elette/i dei 5 stelle, ma anche per prevenire quelle potenziali future). Un teatrante, un modesto teatrante, difficile da reggere fino in fondo, come è difficile reggere l’altro teatrante, ora decaduto dal Senato, con cui ha concluso l’accordo che gli ha aperto la porta della Presidenza del Consiglio Al di là della giovane età dei suoi ministri e, per la prima volta, di una significativa rappresentanza femminile, al di del nuovismo proclamato a tutto campo, è un governo di continuità sul piano economico e sociale, un governo leggero e nello stesso tempo vecchio e politicamente reazionario. Purtroppo non basta essere giovani per voler ricostruire un futuro sociale alle giovani generazioni e non basta essere donna per porre termine all’attacco sociale e ai diritti delle donne, quando, per farlo sarebbe necessario rovesciare come un calzino le politiche liberiste ed invece si agisce in quanto ministri della classe avversa.In altri termini è un governo dei padroni come per altro hanno espresso le reazioni della Borsa e i pronunciamenti delle forze economiche che contano.

UCRAINA: 10 TESI DELL’OPPOSIZIONE DI SINISTRA PER IL CAMBIAMENTO SOCIALE

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Prefazione del Collettivo dell’Opposizione di sinistra

Sottoponiamo alla vostra attenzione il documento intitolato «Piano per il cambiamento sociale», che descrive i mezzi per migliorare la prosperità dei cittadini e assicurare il progresso sociale. È stato elaborato perché la maggior parte delle rivendicazioni economiche e sociali dei manifestanti di Euromaidan è stata ignorata. La nostra speranza è che questo documento possa servire da piattaforma per unificare un largo ventaglio di iniziative sociali, sindacali e di sinistra. Il testo è stato redatto dai militanti dell’Opposizione di sinistra, un’organizzazione socialista ucraina che tende a unificare tutti quelli che appartengono alla comunità denominata provvisoriamente#leftmaidan.
È superfluo dire che i partiti politici trasformano il movimento di protesta per portarlo verso la politica elettorale; non cercano altro che i voti e non vogliono cambiare il sistema. Noi non sosteniamo le idee liberiste della propaganda del libero mercato, né i nazionalisti radicali che aspirano a politiche discriminatorie.
La nostra speranza è che il movimento di protesta, spinto ad agire dall’ingiustizia sociale, possa finalmente sradicare le cause profonde di questa ingiustizia. Noi pensiamo che la radice della maggior parte dei problemi sociali è l’oligarchia, risultato di un capitalismo sfrenato e della corruzione. Bisogna quindi limitare gli interessi egoistici dei nostri oligarchi invece di attendere l’aiuto della Russia o del FMI, che avrebbe per conseguenza la dipendenza della nazione. Noi pensiamo che sia nefasto aggiungere la nostra voce alla domanda di integrazione nell’ Europa. Dobbiamo piuttosto definire chiaramente i cambiamenti necessari per difendere gli interessi dei cittadini ordinari, in particolare dei lavoratori salariati. A più riprese, ci riferiamo alle esperienze progressiste di alcuni Stati europei che hanno realizzato misure simili.

A KIEV REPRESSIONE SANGUINOSA CONTRO UNA RIVOLTA DI MASSA

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Repressione Kiev
A Kiev, nella ormai famosa piazza Maïdan, non si contano più le vittime della repressione sanguinosa scatenata dal presidente Yanukovich contro un movimento per la democrazia che cercava solo (senza ottenerlo, al di là delle ipocrite dichiarazioni) il sostegno delle potenze occidentali. Certo, un suo ruolo l’ha svolto anche l’estrema destra che ha cercato di incanalare il movimento in una tragica spirale di odio.

Peraltro le potenze occidentali hanno favorito la manovra degli elementi parafascisti, e di un’opposizione “filo-UE” che non si sogna nemmeno di rispettare le legittime aspirazioni popolari sul piano democratico e sociale.
Di fronte ai rivolgimenti che coinvolgono l’Ucraina e che rilanciano le contrapposizioni etniche che tante vittime hanno fatto nella storia, ma anche negli ultimi 25 anni, noi ci sentiamo di sottolineare un aspetto fondamentale del nostro programma, quello cioè della necessaria solidarietà internazionalista tra i popoli ucraino, quello russo e quelli di tutta europa, contro gli sfruttatori, contro gli oligfarchi e contro i politici corrotti.